
È Luis Enrique il cui primo pensiero è per la figlia Xana, Xanita, morta nel 2019 a causa di un tumore alle ossa. “Lei è sempre qui con me”, dice il tecnico campione.
La sua storia commosse il mondo, in molti pensavano che Luis Enrique non ce l’avrebbe fatta a reagire, a trovare le giuste motivazioni per andare avanti nella sua carriera. Un uomo forte, indomito, intelligente, a volte ruvido ma geniale. La perdita della figlia lo ha segnato e ancora vive per lei e il suo ricordo.
“Spiritualmente Xana è sempre tra noi. Ogni giorno le parliamo e scherziamo, vedendo foto o filmati. Abbiamo un sacco di materiale su di lei. Mia madre non voleva tirare fuori le sue foto. Perché? Xana deve restare tra noi, è la stella che illumina la famiglia. Sono un padre fortunato. Per 9 anni ho avuto una figlia splendida”, disse con il cuore spezzato.
Dieci anni fa, il 6 giugno 2015, al termine della finale Champions vinta dal suo Barcellona sulla Juventus, tutti ricordano Xana entrare in campo con la maglietta di Iniesta e una bandiera catalana in pugno. Il papà le era al fianco per aiutarla a piantare la bandiera in campo. Luis Enrique ha portato quell’immagine in campo anche stasera, esibendola durante la premiazione sulla maglietta indossata. Aspettando la finale di stasera, aveva promesso: “Voglio piantare la bandiera del Psg con Xana”. Quella promessa oggi è stata mantenuta; Xana resta e resterà per Luis Enqrique una presenza più che un ricordo.