2 agosto 1980 : Quaranta anni fa , la strage alla stazione di Bologna .

2 agosto 1980
La strage del 2 agosto 1980 alla stazione di bologna

Alle 10.25 del 2 agosto 1980, un torrido sabato di esodo verso le vacanze, una valigia piena di tritolo esplose nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, lasciando a terra 85 morti e 200 feriti .

La prima ipotesi circolata sulle cause, quella dell’incidente provocato dallo scoppio di una caldaia, non regge a lungo, anche perché nel punto dell’esplosione non ce ne sono, e in poche ore lascia il passo alla certezza dello scenario più temuto: l‘attentato terroristico con una bomba ad alto potenziale. Da subito, senza soste e per ore, si mettono all’opera sanitari, vigili del fuoco, forze dell’ordine, Esercito, volontari, alla ricerca di vite da soccorrere e da salvare.  Dagli ospedali arriva l’appello a medici e infermieri di tornare in servizio, mentre un autobus Atc della linea 37, la vettura 4030, diventa simbolo di quel terribile giorno, trasformandosi in un improvvisato carro funebre che ha come capolinea la Medicina legale (allora in via Irnerio, a poca distanza) per trasportare le salme.

In stazione arriva il presidente della Repubblica Sandro Pertini, commosso e angosciato, mentre tutt’intorno una catena umana continua a spostare detriti nella speranza di trovare tracce di vita. Quella stessa sera piazza Maggiore si riempie per una manifestazione, la prima risposta di mobilitazione politica per chiedere giustizia e verità, mentre a tarda notte all’obitorio, si tenta di dare un nome alle vittime dai pochi resti ritrovati. Il giorno dei funerali, il sindaco Renato Zangheri ricorda come lo stesso copione fosse stato già vissuto sei anni prima, il 4 agosto 1974, sull’Italicus a San Benedetto Val di Sambro, con 12 morti e 44 feriti.

La memoria Le commemorazioni del quarantesimo anniversario della strage di Bologna si sono aperte il 30 luglio con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la prima visita di un Capo dello Stato dopo quella storica di Sandro Pertini nel 1980.

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