Il bellissimo abbraccio dei compagni di squadra a Nzola dopo il suo gol ..

Nzola

L’ altra sera la partita l’ha vinta proprio Italiano perfino con il cambio finale di Nzola che alla seconda palla toccata, in pochissimi minuti, ha segnato il gol della vittoria.

Ma tutta la gara è stata pensata e costruita bene, dal rilancio di Sottil per sfruttare l’onda lunga della bella gara con il Sassuolo, all’idea di schierare la squadra più tecnica possibile (anche Arthur) per opporla alla fisicità del Brugge.

La Fiorentina ha sempre avuto il controllo del match, interpretando la gara in maniera intelligente, senza troppa aggressività, ma con il giusto ragionamento e la capacità di capire e colpire gli avversari nel momento giusto.

Il Brugge non ha una gran difesa, attacca meglio di quanto non difenda, e la Viola ha saputo creare diverse occasioni compreso l’ennesimo palo. Le hanno sfruttate i giocatori che non ti aspetti, ma che aspettavi da tempo, come Sottil, Belotti e Nzola. Tutta gente che era mancata per troppo tempo all’appello. Un’altra dimostrazione della grande capacità dell’allenatore di tenere tutto il gruppo sulla corda e di far sentire tutti importanti. Spesso determinanti. L’abbraccio strordinariamente umano del gruppo a Nzola dopo il gol, è un sorta di storia della pecorella smarrita che torna all’ovile, ma anche la dimostrazione che dentro questo spogliatoio ci sono dei valori morali e l’idea di regalare e regalarsi un trofeo è fortissima.

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