Mihajlovic : ” Sono e sarò ancora qui , grazie a tutti ” .

Il commovente racconto di Sinisa sulla lotta contro la leucemia: “Questa malattia non si può vincere solo col coraggio ma con le cure”. Bella sorpresa dei giocatori del Bologna, entrati prima della conferenza .

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Sinisa Mihajlovic , tecnico del Bologna

La sorpresa più bella la fanno i giocatori. Prima dell’inizio della conferenza, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, la squadra entra dalla porta principale, prima che Sinisa inizi a parlare ai giornalisti. Mihajlovic non sapeva nulla: “Ma non dovevate essere in campo ad allenarvi? Ogni scusa è buona per non farlo…”. Poi Dzemaili prende la parola: “Mister, dire che ci sei mancato è poco.

Volevamo esserci”. Sinisa è contento, emozionato, si commuove, a volte nasconde gli occhi umidi sotto il capello: “Scusate, per la testa mi sta passando di tutto in questo momento…”. Poi riprende e si lascia andare.


“Non posso stare tanto tempo chiuso in una stanza con tante persone. Siamo in venti, venticinque, va bene così. E’ una testimonianza di affetto che ho sentito in questi mesi. L’ultima volta che ho parlato era il 13 giugno, quando ho annunciato la mia malattia, dopo questo percorso che ho fatto ho scelto di fare questa conferenza insieme ai medici che mi hanno curato. Voglio spiegare qual è stato il mio percorso e il mio stato di salute. I

In questi 4 mesi difficili ho conosciuto persone straordinarie, gli infermieri che mi hanno curato e supportato. Ho un carattere forte, a volte difficile, loro sono stati meravigliosi”. E ancora: “Ringrazio chi ha fatto striscioni, pellegrinaggi, lettere. E’ stato bellissimo, voglio ringraziare tutti. Mi sono sentito protetto, soprattutto dai tifosi del Bologna, mi hanno trattato come un figlio. Il ringraziamento più sentito va alla mia famiglia, a mio fratello, a mia madre, ai miei figli, a mia moglie. L’unica persona che forse ha più palle di me, la amo”.

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