
Tanti auguri di buon compleanno al nostro capitano Davide Astori
Auguri Davide ovunque tu sia. Noi non ti dimenticheremo mai
Davide Astori era nato a San Giovanni Bianco il 7 gennaio 1987. Il difensore centrale mancino, in forza alla Fiorentina, aveva iniziato a giocare nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan.
Integrato nella primavera milanista fino alla stagione 2005-2006. Nel 2006-2007 venne ceduto in prestito al Pizzighettone in Serie C1, dove scese in campo 27 volte segnando la sua prima rete tra i professionisti. Tornato al Milan, nella stagione 2007-08 passò, sempre in prestito, alla Cremonese in Serie C1.
Nella sua prima stagione in Sardegna colleziona 10 presenze. Nell’estate del 2009 venne rinnovata la comproprietà con il Milan e Astori, complice l’addio di Diego López, divenne titolare della formazione cagliaritana (disputando 34 gare su 38) e segnando il suo primo gol in massima serie contro la Fiorentina. Il 25 giugno 2010 venne rinnovata la compartecipazione tra Cagliari e Milan.
Dopo essere rientrato dal prestito dalla Roma, il 4 agosto 2015 venne ufficializzato il suo passaggio alla Fiorentina. Con i viola firmò un contratto quadriennale. Esordì in maglia viola il 23 agosto nella partita di campionato Fiorentina-Milan (2-0), entrando al 59′ al posto di Facundo Roncaglia. Si impose subito titolare della formazione gigliata. A fine stagione il riscatto per 5 milioni dal Cagliari. Il 26 ottobre 2016 il suo primo gol in maglia viola nella partita di campionato Crotone-Fiorentina (1-1). Nella stagione 2017-2018, in seguito all’addio di Gonzalo Javier Rodríguez, diventò capitano
Il Capitano German Pezzella : “Ci sono delle partite speciali e contro di loro ricorderemo sempre l’ultima disputata. Quella è l’unica partita della mia carriera, dico la verità, di cui non ricordo neanche un pallone, solo il gol di Vitor Hugo. La testa ci porta sempre lì quando si affronta il Benevento, soprattutto in casa, ma i sentimenti una volta che inizia la partita devono essere messi da parte per provare a dare il meglio per la squadra e riuscire a dare un momento di gioia ai nostri tifosi. Le emozioni arrivano sempre. Per me ogni partita, per tanti che abbiamo passato questi momenti, ci porta a quello che abbiamo vissuto. E’ una spinta in più, una forza in più. Da quel momento si è creato un legame tra la squadra e i tifosi difficile da spiegare. Sicuramente è sempre nella nostra testa ed è una spinta in più e un motivo per cui lottare. Soprattutto, come si è detto tante volte, per noi continua a essere così per ricordarlo e per me portando la fascia al braccio ancora di più”.
Quel tragico 4 marzo ha segnato profondamente la vita della compagna, Francesca Fioretti, e della loro figlia Vittoria. Proprio alla piccola, la madre ha rivolto una dedica speciale che ricalca i contorni della rinascita dopo il dramma
Dopo la morte del suo compagno, Davide Astori, Francesca Fioretti ha fatto i conti con la perdita non solo del grande amore, ma anche del papà di sua figlia, la piccola Vittoria.
Una vita segnata dal dramma – consumatosi il 4 marzo 2018 con il decesso improvviso del calciatore – in cui non manca il coraggio di rimboccarsi le maniche per portare avanti, nonostante tutto quel dolore, una famiglia appena sbocciata.
Su Instagram, le dolcissime parole della compagna dell’ex capitano della Fiorentina, rivolte proprio alla loro bambina: “Mi dissero che avrei dovuto ringraziare te, ma noi già sapevamo che ci saremmo ringraziate a vicenda.
La mia eternità“.
Sono trascorsi oltre 2 anni dalla morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso improvvisamente, poco più che 30enne, nel 2018. Quel tragico 4 marzo ha segnato profondamente la vita della compagna, Francesca Fioretti, e della loro figlia Vittoria. Proprio alla piccola, la madre ha rivolto una dedica speciale che ricalca i contorni della rinascita dopo il dramma.
Dopo la morte del suo compagno, Davide Astori, Francesca Fioretti ha fatto i conti con la perdita non solo del grande amore, ma anche del papà di sua figlia, la piccola Vittoria.
Una vita segnata dal dramma – consumatosi il 4 marzo 2018 con il decesso improvviso del calciatore – in cui non manca il coraggio di rimboccarsi le maniche per portare avanti, nonostante tutto quel dolore, una famiglia appena sbocciata.
Nato a San Giovanni Bianco il 7 gennaio del 1987 , era legato alla modella Francesca Fioretti , dove da questa relazione è nata la piccola Vittoria .
Il 4 marzo 2018 è stato rinvenuto senza vita in un albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della partita contro l’Udinese del 27º turno di Serie A; secondo i risultati dell’autopsia, è deceduto per morte cardiaca improvvisa seguita a fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente (sebbene all’inizio si fosse parlato di bradiaritmia). In segno di lutto, le partite di Serie A e i posticipi di Serie B e C in programma sono stati rinviati . numerosi sono stati, inoltre, i messaggi di cordoglio e le commemorazioni della sua scomparsa.
Dopo essere rientrato al Cagliari dal prestito alla Roma, il 4 agosto 2015 viene ufficializzato il suo passaggio alla Fiorentina , in prestito oneroso per 1 milione di euro (con obbligo di riscatto fino a 4 milioni), più un milione di bonus. Con i viola firma un contratto quadriennale. Esordisce in maglia viola il 23 agosto nella partita di campionato Fiorentina-Milan (2-0), entrando al 59′ al posto di Facundo Roncaglia. Si impone subito titolare della formazione gigliata. A fine stagione la Fiorentina lo riscatta dal Cagliari per 5 milioni. Il 26 ottobre 2016 segna il suo primo gol in maglia viola nella partita di campionato Fiorentina-Crotone, finita 1 -1.
Chiuso dalla procura di Firenze il filone d’indagine che ipotizza il reato di falso materiale nell’inchiesta per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine. Tre gli indagati ai quali nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione indagini: il professor Giorgio Galanti. In veste di direttore sanitario della Medicina dello Sport dell’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Pietro Amedeo Modesti, che gli è succeduto nell’incarico, e il medico dello sport Loira Toncelli.
Secondo quanto emerso, nell’inchiesta i pm fiorentini ipotizzano il falso materiale in relazione alla presunta falsificazione di un referto medico. Per l’accusa, Loira Toncelli, collaboratrice di Galanti, avrebbe falsificato il certificato relativo allo ‘strain’, un esame di approfondimento eseguito per osservare le risposte del muscolo cardiaco del calciatore della Fiorentina. Toncelli, assistita dall’avvocato Vincenzo De Franco. Quando è stata ascoltata in procura ha risposto alle domane degli inquirenti e si è difesa sostenendo di non aver redatto alcun referto medico falso.
Franck Ribery non ha vissuto la trageda che ha colpito il povero Davide Astori, ma si mostra ben consapevole del significato che la fascia porta con sé. Nella schermata catturata e riportata qua sotto, il fenomeno transalpino rende omaggio a DA13 con una storia su Instagram:
Davide Astori , il nostro omaggio al capitano viola
È tutta una questione di cuore la storia di Davide Astori. Quel cuore che lo ha tradito nella notte del 4 marzo, quel cuore di tanti appassionati di calcio – e non solo – in cui è rimasto. Quel cuore che l’aveva portato a correre dietro un pallone nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan nelle valli bergamasche. E proprio nelle giovanili rossonere è cresciuto, con il mito da seguire di Alessandro Nesta, prima di passare al Cagliari e fare il suo esordio a 21 anni in serie A. Dopo andò nella Capitale, alla Roma, per approdare infine in maglia viola con la Fiorentina
Fin qui la carriera, poi c’è l’uomo. Perché senza capire l’uomo è difficile comprendere come mai la sua scomparsa abbia suscitato tanta emozione. Perché in un mondo del calcio come quello odierno, che vive del luogo comune del calciatore divo, viziato e superficiale, Astori si contraddistingueva per uno stile quasi d’altri tempi. Semplice, riflessivo, tranquillo: mai una parola fuori posto, mai un comportamento oltre le righe. Tutto questo, alla fine, ha creato intorno a lui una forma di stima e affetto condivisa. Astori era uno che nelle interviste ricordava con nostalgia perfino il tè del magazziniere della squadra degli inizi. Uno che dopo aver conosciuto bene la Sardegna disse che i bergamaschi e i sardi erano simili: diffidenti all’inizio, molto socievoli dopo. Forse, avrebbe voluto aggiungere, perché la diffidenza aiuta a proteggersi dalle delusioni e la fiducia va dosata.
Uno che appena nominato capitano della Fiorentina si sentì quasi in imbarazzo di fronte ai compagni, a cui chiese di condividere con lui le responsabilità. Perché al di là di ogni facile retorica, Astori era così: un antidivo in un mondo di divi, un ragazzo tranquillo in uno sport spesso caratterizzato da eccessi. Diceva, scherzando, di fare il calciatore per hobby (ma aggiunse anche di apprezzare sempre di più, con gli anni, questo mestiere), amava l’architettura e le canzoni di Ligabue.
Davide Astori era nato il 7 gennaio 1987 a San Giovanni Bianco ed era legato alla modella Francesca Fioretti, dalla quale aveva avuto una figlia, Vittoria, nata il 17 febbraio .
Il 4 marzo 2018 è stato rinvenuto senza vita in un albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della partita contro l’Udinese del 27º turno di Serie A;
Dopo essere rientrato al Cagliari dal prestito alla Roma, il 4 agosto 2015 viene ufficializzato il suo passaggio alla Fiorentina in prestito oneroso per 1 milione di euro (con obbligo di riscatto fino a 4 milioni), più un milione di bonus. Con i viola firma un contratto quadriennale Esordisce in maglia viola il 23 agosto nella partita di campionato Fiorentina-Milan (2-0), entrando al 59′ al posto di Facundo Roncaglia. Si impone subito titolare della formazione gigliata. A fine stagione la Fiorentina lo riscatta dal Cagliari per 5 milioni. Il 26 ottobre 2016 segna il suo primo gol in maglia viola nella partita di campionato Fiorentina-Crotone, finita 1 -1.
Nella stagione 2017-2018, in seguito all’addio di Gonzalo Javier Rodríguez, viene nominato capitano. Gioca l’ultima partita in carriera il 25 febbraio 2018 in Fiorentina-Chievo 1-0 mentre segna il suo ultimo gol il 10 settembre nella gara vinta dalla Fiorentina per 5-0 allo stadio Bentegodi contro il Verona.
Auguri Davide ovunque tu sia. Noi non ti dimenticheremo mai
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});Il ricordo di Astori : Sono passati esattamente due anni da quella maledetta domenica del 4 marzo 2018, quando l’Italia si è svegliata con la notizia che Davide Astori era morto mentre si trovava in ritiro ad Udine con la Fiorentina per un attacco cardiaco che lo aveva sorpreso nella sua stanza.
Uno shock pensare che quel ragazzo di appena 31 anni, che eravamo abituati a vedere in mezzo al campo con la maglia viola fosse andato via così, in quel modo così improvviso, quasi brutale: Il ricordo della persona è giusto lasciarlo a coloro i quali hanno vissuto e condiviso con Davide il quotidiano: fare diversamente sarebbe un esercizio irrispettoso di retorica.
Resta comunque scolpita in tutti l’immagine del professionista, raccontata da una storia che parla meglio di qualunque parola si possa spendere. Astori nella sua carriera ha dimostrato di essere uno che nella scena ci stava a pieno titolo, sempre con partecipazione ma mai in maniera volgarmente appariscente.
Si è visto a Cagliari, piazza nella quale si è consacrato dopo gli esordi in C nella sua Lombardia tra Pizzighettone e Cremona, si è visto anche a Roma, dove pure è rimasto un anno solo senza particolar fortuna, sorpreso da un contesto nel quale evidentemente l’ambizione della squadra superava e neanche di poco, il talento della stessa.
Si è visto soprattutto a Firenze, una piazza sanguigna, difficile, nella quale non si va troppo lontano se non si ha la personalità giusta: Astori ce l’aveva e non è un caso che la fascia di capitano viola, quella indossata da gente come Antognoni, Batistuta, De Sisti e Hamrin, sia andata sul suo braccio e che l’abbia saputa portare con un rigore e una fierezza.
Tutte cose che i tifosi viola hanno sempre apprezzato e che oggi ricordano con affetto, soprattutto al 13′ minuto di ogni partita, in un momento che stringe il cuore anche se non si hanno particolari legami con il mondo Fiorentina.
Perché alla fine di una carriera, tragico o meno che sia l’epilogo, quello che si lascia conta ancora di più di ogni valutazione tecnica o di ogni trofeo vinto.
L’ex difensore della Fiorentina, Carlos Salcedo, in un’intervista rilasciata a La Nazione ha detto che la partita che ricorda più volentieri “è la vittoria per 5-4 contro l’Inter“, dove la formazione viola riuscì a ribaltare la partita grazie ad un gol di Davide Astori. E sull’ex capitano viola, morto nel marzo 2018, spiega: “E’ stato un uomo vero. Quando sono arrivato a Firenze non parlavo italiano ma ho imparato grazie a lui: mi è stato molto vicino. Quando stavo cercando casa è stato lui che mi ha dato una mano a trovarla. Appena ho saputo della sua morte non volevo crederci“.
Astori sempre nei nostri cuori , il capitano della Fiorentina . Guarda il bellissimo video a lui dedicato
DAVIDE. Pensare ad Astori? “Certo. Penso a Davide ogni giorno. È una presenza fissa e quotidiana nella vita di tutte le persone che lo hanno conosciuto da vicino. Penso che anche lui mi abbia dato la forza per superare questo periodo. Noi giochiamo per lui. Io porto al braccio la sua fascia espero di poter tornare presto a indossarla sul campo. Per portare Davide con me nelle future partite”.
Francesca Fioretti la compagna di Davide Astori nasce il 23 marzo 1985 a Maddaloni, in provincia di Caserta, sotto il segno dell’Ariete. Dell’infanzia della donna non abbiamo molte informazioni, sappiamo solamente che è molto legata alla sua famiglia, specialmente a suo fratello Luca, e che è cresciuta in un’ambiente sereno e rigido allo stesso tempo.
Della sua vita privata ricordiamo il suo fidanzamento con il concorrente del Grande Fratello 9, Ferdi Berisa, con cui, però, si è lasciata poco dopo la fine del programma. Dopodiché, nel 2013 ha incontrato colui che poteva essere l’amore della sua vita: Davide Astori. Dopo tre anni, dal loro grande amore nasce Vittoria e i due vanno a vivere insieme a Firenze.
La loro storia d’amore sembra quasi una favola, fino a quando, purtroppo, il calciatore viene a mancare a causa di un malore. È successo a febbraio del 2018 e solo sette mesi dopo, Francesca ritorna a parlare di lui tramite un’intervista con il Corriere della Sera: non dimenticherà mai Davide, ma si è resa conto che la sua vita deve ricominciare principalmente per il bene della sua bellissima bambina avuta dalla relazione con il calciatore. “Se ne è andato, ma era nel momento più pieno e felice della sua vita e se il mio dolore deve essere il pegno da pagare per questo, lo potrò sopportare per sempre” racconta la donna.