Partita Iva e autonomi : Come e quando richiedere il bonus .

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Come richiedere il Bonus di 600 euro

Partite Iva e Autonomi : Il bonus si potrà richiedere sul sito dell’Inps dalla prossima settimana. Prima però bisognerà dotarsi del codice Pin. Ecco chi ne ha diritto e chi no .

Come presentare la domanda. L’Inps, ha assicurato il presidente Pasquale Tridico sul Sole 24 Ore, pubblicherà sul sito web il modulo per presentare la domanda online, a cui seguirà l’accredito della somma sul conto corrente. Prima, però, bisognerà dotarsi di un codice Pin. Chi non ce l’ha, potrà richiederlo sul sito dell’Inps. Come? Ci si collega sul sito dell’Inps, si clicca su “entra in myinps” e poi su “richiedi e gestisci il tuo Pin”. La normale procedura, ancora in vigore, prevede che la prima parte del codice venga inviata sul cellulare e la seconda parte per posta all’indirizzo indicato. Per velocizzare i tempi, ora, Tridico ha assicurato che si riceverà il codice completo sul cellulare, saltando i tempi della spedizione postale.

Il pagamento, poi, avverrà direttamente sul conto corrente del beneficiario tramite il codice Iban indicato nel modulo.

Non ci sarà un click day, come già l’Inps ha specificato, ma una finestra temporale, con un giorno di inizio, dentro la quale si potranno presentare le domande di prestazioni.

Chi ha diritto al bonus. Non tutti i lavoratori autonomi hanno diritto all’indennità da 600 euro.

All’articolo 27 del decreto “Cura Italia” si specifica che l’indennizzo verrà riconosciuto ai titolari di partita Iva e ai lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (attivi al 23 febbraio) iscritti alla gestione separata dell’Inps.

Chi non ha diritto al bonus. Professionisti e lavoratori autonomi “ordinisti” iscritti ad altre casse di previdenza – come gli ingegneri e gli architetti iscritti all’Inarcassa, i giornalisti iscritti all’Inpgi o gli avvocati iscritti alla Cassa forense – non potranno ricevere l’indennità da 600 euro. Il decreto “Cura Italia” per loro ha previsto il Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni (art. 44).

 Modalità e importo dell’intervento

saranno definiti con un decreto del ministero del Lavoro, che già ha chiesto alle Casse i dati degli iscritti suddivisi per fasce di redditi. Così da fare una valutazione della platea dei potenziali aventi diritto all’intervento economico. Ma è tutt’ora in corso la trattativa tra AdePP (associazione che rappresenta tutte le Casse dei professionisti) e governo su due punti: ampliare la somma messa a disposizione nel Fondo a sostegno del reddito dei professionisti e riconoscerla esentasse, così da ottenere almeno lo stesso trattamento riservato agli altri lavoratori autonomi; consentire alle Casse di utilizzare parte dei rendimenti degli investimenti per adottare ulteriori misure a sostegno dei professionisti danneggiati nella loro capacità produttiva, in deroga ai limiti normativi e statutari vigenti, rispettando comunque il vincolo della riserva legale prevista per le pensioni.

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