Stefano Borgonovo , la partita contro la malattia e la voglia di andare avanti

Stefano Borgonovo
Stefano Borgonovo

Stefano non era solo un calciatore, il calcio lo amava proprio come sua moglie Chantal. 

Stefano Borgonovo non era solo un calciatore, il calcio lo amava proprio come sua moglie Chantal. Beh, forse sua moglie l’amava un po’ di più, visto che in famiglia Stefano aveva calato un bel poker fatto di tre femmine e un maschio. Era un giocatore che non metteva al primo posto la carriera o la celebrità, ma la voglia di giocare e segnare proprio come un bambino.
Esordì in serie B nel Como a diciotto anni, nel 1982, mettendo in luce il suo talento a suon di gol; talento che non passò inosservato agli occhi del Milan che lo acquistò per quattro miliardi di lire. Ma, durante il percorso che dal Lago lo avrebbe portato all’ombra della Madonnina, Borgonovo fece tappa sulle rive dell’Arno, in quella città che divenne ben presto la sua seconda casa.

“Caro Stefano, l’impresa più bella che sei riuscito a costruire negli anni è stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri. Ciao amico mio, onorerò per sempre la tua persona.”

Roberto Baggio
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