Il giornalista Francesco Matteini racconta perché scacciato dal Viola Park

Francesco Matteini

Francesco Matteini spiega il perché è stato cacciato dal Viola Park

Il giornalista Francesco Matteini ha raccontato a “Qui Antella” quanto accaduto oggi in occasione della prima partita all’interno del Viola Park, Fiorentina-Milan, aperta al pubblico, a cui lui non ha potuto assistere pur avendo pagato un regolare biglietto. Doveva essere un giorno di festa e invece prima della gara c’è stato un episodio molto particolare che non vi avremmo mai voluto raccontare.

Le sue parole

Sono arrivato davanti al Viola Park. All’ingresso c’era il dg Joe Barone con il comandante della Polizia municipale di Bagno a Ripoli. Ho salutato entrambi (Barone non ha risposto al saluto) e mi sono messo in coda con gli altri tifosi all’ingresso dello stadio.

Arrivato all’interno del Viola Park, prima del controllo biglietti, sono stato affrontato da Barone che, ad alta voce, ha ripetuto più volte “Lei non è gradito e non può entrare. Questo è un posto privato e entra solo chi vogliamo noi. Lo scriva: Barone non mi ha fatto entrare”. Ho risposto che certamente lo avrei scritto (promessa mantenuta), ma volevo sapere qual era il motivo. La risposta, ripetuta più volte, è stata “Perché è un giornalista non gradito qui”. Poi se n’è andato.

Un attimo dopo è arrivato il responsabile della comunicazione, Alessandro Ferrari, il quale ha ribadito: “Non puoi entrare, non ti abbiamo rilasciato l’accredito”. Ho risposto che avevo un regolare biglietto. “Chi te la dato?”, mi ha chiesto. “L’ho comprato online come previsto” ed ho mostrato il biglietto col mio nome.

Allora è tornato alla carica Barone che di nuovo mi ha detto di andarmene perché non ero gradito “Non ti vogliamo” ha ripetuto più volte. Alla mia risposta che avevo pagato un regolare biglietto, ha estratto una mazzetta di banconote e mi ha infilato in tasca 50 euro. Io ho preso la banconota e gliel’ho lanciata dicendo: “Non si permetta una cosa del genere, cosa vuole comprami con 50 euro?”. Poi ho aggiunto: “Comunque non voglio fare il provocatore, me ne vado ma voglio il rimborso dei 10 euro in modo formale”.

Barone si è rivolto agli addetti alla biglietteria dicendogli di darmi 10 euro. Gli hanno risposto che non potevano, perché la procedura era tutta online. Allora hanno preso i dati del mio biglietto e mi faranno un riaccredito sulla carta di credito con cui ho pagato il biglietto.

Infine Barone ha chiamato una steward e le ha detto di accompagnarmi all’uscita. La signora mi ha accompagnato fino alla strada

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