Commisso : Nessuno mi costringerà a vendere la Fiorentina e andar via da Firenze

Commisso
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso

La lettera del presidente della Fiorentina Rocco Commisso : Sono io a decidere chi mandare via …

Ai canali ufficiali del club viola ha voluto parlare così attraverso una lettera il patron della Fiorentina Rocco Commisso: “Sono il primo ad essere dispiaciuto per gli ultimi risultati, ma qui alla Fiorentina, tutti noi, siamo convinti di avere una buona squadra, che fino a dicembre ci ha portato anche in zone della classifica molto alte. Questo è il gruppo che abbiamo comunque voluto migliorare ulteriormente con il mercato di gennaio e noi riteniamo di avere fatto quanto possibile e come sempre saranno i risultati a parlare alla fine della stagione”.

Penso, per questa ragione, che gli attacchi ricevuti dai nostri dirigenti che si occupano di mercato siano fuori luogo. Seppur la nostra rosa avesse avuto necessità di rinforzi non significa che il Club avrebbe dovuto lanciarsi in operazioni “spericolate” che, ricordo, non danno in ogni caso, mai, nessuna garanzia di successo.”.

SPENDERE. “Spendere per spendere non è qualcosa che ritengo corretto per la Fiorentina, per il suo presente e futuro. In ogni caso, noi siamo quelli che in assoluto in 5 anni abbiamo speso di più di qualsiasi altra proprietà. Mi viene sempre rinfacciato l’aver detto ‘che i soldi non sono un problema’. E’ vero, non lo sono, l’ho dimostrato investendo 430 milioni compreso il Rocco B. Commisso Viola Park, che rimarrà per sempre la casa della Fiorentina. Ripeto che sono io a decidere com’è meglio impiegare le risorse a nostra disposizione”.

DECISIONI. “Quando si parla di Fiorentina, della società che ho acquistato nel 2019, occorre avere ben presente la situazione che abbiamo trovato e quella che in questi anni stiamo portando avanti. Ci tengo anche a dire che nessuno mi ha costretto a comprare il club, vero, ma è altrettanto certo che al tempo stesso nessuno mi costringerà a vendere la Fiorentina e andar via da Firenze, come avvenne con Dante. O nessuno potrà mai decidere, se non io, chi deve e dovrà lavorare nella Fiorentina e chi, invece, secondo qualcuno dovrei mandar via”.

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