41 Anni fa lo scudetto scippato alla Fiorentina dalla Juve , una vera ingiustizia

Fiorentina

Era il 16 maggio 1982, in 10 mila viola andarono a Cagliari. Scelte sbagliate, una partita non brillante ed episodi decisivi

Era il 16 maggio 1982 quando la Fiorentina perse lo scudetto a Cagliari, con le note vicende che riguardarono anche Catanzaro-Juventus. In 10 mila arrivarono in Sardegna, ma è la cronaca di uno scudetto perduto per svariati motivi, un po’ per colpa e molto per decisioni arbitrali tanto penalizzanti da far venire il dubbio che non fossero proprio limpide. Così scrive il Corriere Fiorentino.

COLPE ED EPISODI. Fra le colpe c’è anche la scelta dell’albergo: troppo centrale ed esposto al passaggio dei tifosi sardi, che trascorsero la notte a strombazzare clacson e a urlare. Nessun servizio d’ordine, nessuna protezione per il riposo della squadra, che pure si stava giocando lo scudetto. Poi ci fu l’attesa troppo forte di sapere il risultato di Catanzaro e quindi la mancanza di abitudine ad affrontare sfide così impegnative a livello emotivo. Giocarono in pratica col braccino del tennista: gli altri, se perdevano, rischiavano di finire in B e la misero sul piano fisico. Una partita bruttissima, mentre Paradisi in panchina ascoltava Ameri dalla Calabria. Comunque la Fiorentina un gol lo segnò lo stesso, ma venne misteriosamente annullato per un fallo inesistente, che sarebbe poi diventato «di confusione».

BEFFA. A seguire i 10mila cominciarono con lo sguardo basso il viaggio di ritorno, il più difficile degli ultimi 40 anni, senza conoscere il lato B della beffa, che si materializzò la sera. Gomitata di Brio a Borghi, rigore solare per il Catanzaro sullo 0-0 e Pieri che impunemente fa proseguire. Passando idealmente la linea a Mattei, per il successivo annullamento della rete viola. Altro che Ameri e Ciotti alla radio, quello fu davvero «Tutto il furto minuto per minuto».

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