Italiano invita tutta Firenze a stare unita nel momento cruciale

Italiano
Il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano

Italiano si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dopo l’Udinese, ma ha invitato Firenze a stare unita nel momento cruciale. L’impresa si può fare ( fonte: Fiorentina.it)

Si riparte da quell’abbraccio collettivo sotto la Fiesole, dopo il 2-0 contro l’Udinese. La carica dei tifosi nel momento più importante dell’anno, quello che porta alla semifinale di ritorno di Conference e poi alla finalissima di Coppa Italia. Qualche critica c’è stata settimana scorsa, e ha fatto particolarmente male ad Italiano e all’interno del gruppo viola. Ma se questo gruppo si sta ancora giocando qualcosa di importante, forse storico, dopo una stagione logorante e con mille difficoltà, forse qualche qualità ce l’ha. Qualche risorsa ce l’ha. E allora la Curva ha fatto sentire il proprio sostegno, così come in oltre 1800 saranno in Svizzera giovedì per accompagnare Biraghi e compagni.

CON LE PROPRIE ARMI. Insomma, la Fiorentina sa di non essere sola. Ha sbagliato la ripresa contro il Basilea, sì, anche per la filosofia di gioco inculcata dal proprio allenatore, che non ha portato a gestire il risultato anche in mancanza di benzina nella parte finale di gara. Ma forse, anzi senz’altro, è quella stessa filosofia che ha portato un gruppo buono, ma probabilmente non ottimo, ad arrivare in una semifinale europea e ad una finale di Coppa Italia. A centrare la qualificazione in Conference lo scorso anno dopo stagioni buie. Insomma, il calcio di Italiano ha senz’altro dei limiti: impone di essere sempre al massimo, a livello fisico e mentale, chiede di andare spesso a mille all’ora. Ma ha anche tanti vantaggi, non si può negare. I bilanci si faranno alla fine, ora è il momento dell’unione per raggiungere qualcosa di storico: è questo il messaggio.

DEVONO TRASCINARE. Chiaro che poi dovranno essere anche i calciatori più importanti a trascinare, giovedì a Basilea così come nella finale di Coppa Italia. Bonaventura ha ribadito di essere in forma, mentre Nico continua il periodo così e così. Tanta generosità, sì, tanta voglia di fare. Ma poca lucidità, poca brillantezza. Può e deve fare di più, perché le gare secche si risolvono spesso grazie ai guizzi e alle giocate dei giocatori migliori. E lui ha nelle corde giocate decisive. Anche se non sempre l’ha dimostrato. Anche per questo, forse, Italiano lo ha schierato anche quando poteva risparmiargli qualche minuto: sperando in un gol, in un assist, in una giocata che lo potesse sbloccare. Speriamo che arrivi in Svizzera. Ma tra i ‘big’, anche Amrabat dovrà offrire una prova all’altezza del suo miglior livello (cosa in cui non è riuscito all’andata), mentre l’aver ritrovato Milenkovic e Igor offre più soluzioni al centro ad Italiano.

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